Il presidente Mattarella ha commentato la situazione in Ucraina, con parole dure verso il presidente russo Vladimir Putin.
In occasione del 25 aprile, Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, ha commentato la situazione che si sta sviluppando da più di 50 giorni in Ucraina. Putin continua ad attaccare il Paese di Zelensky, e la comunità internazionale è sbalordita dalla mancanza di volontà del presidente russo per quanto riguarda i negoziati ed una possibile pace tra le due nazioni. Di seguito, l’intervento di Mattarella in merito alla situazione.
Le parole del presidente della Repubblica
Il 25 aprile ricorda anche “un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista”. Fu “un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”. Queste le parole di Mattarella nell’incontro con le associazioni combattentistiche d’arma, tenutosi al Quirinale.
“Dal nostro 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza”. Queste le dichiarazioni del presidente della Repubblica, che commenta: “In queste settimane abbiamo assistito con profondo senso di angoscia a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo”. I sacrifici, stando al presidente della Repubblica, sono decisamente inferiori rispetto ai rischi della guerra.
“Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori – ha inoltre detto il presidente Mattarella nel suo accorato discorso – che ci sono stati affidati dalla Liberazione; e che avvertiamo di dover trasmettere ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai giovani europei perché si scongiuri l’inescusabile atrocità della guerra”. Mattarella ha concluso, affermando che tali “valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione” devono necessariamente essere tramandati alle nuove generazioni.